Sul Nulla
EX NIHILO OMNIA di Piergiorgio Odifreddi - Aprile 1997
Non vogliamo certo parlare di nulla: o meglio, certo vorremmo parlare di nulla,
ma ce lo impedisce formalmente la sintassi italiana. Passare alla semantica non
risolve però il problema, e lo rende anzi ancora più problematico: a meno che non
ci si limiti a profondità abissali quali il fatto che il nulla non è per nulla essere,
o che l'essere sta dove non sta il nulla, e via di seguito.
Se sintassi e semantica sembrano inadeguate al trattamento di un concetto quale il
nulla, imbrigliandolo in maglie troppo strette, le metafore rischiano di allargarne
a dismisura la concezione: la quiete, l'interruzione, la rinuncia, la paralisi,
l'assenza, la partenza, la fuga, la scomparsa, la morte, la dissoluzione, la
decomposizione, l'annichilazione, l'esplosione, la distruzione, la fine, ... sono
tutte immagini di un'avvicinamento al nulla, così come il principio, la creazione,
la nascita, l'arrivo, il ritorno, l'apparizione, la presenza, la conservazione,
la preservazione, la continuazione, il movimento, l'azione, l'impegno, ... sono
invece immagini di un allontanamento da esso. Per evitare i pericoli contrapposti
del vuoto discorso e della metafora illimitata, ci concentreremo quindi sulle
metamorfosi del concetto di nulla nei campi in cui esse sono state più feconde e
profonde, e cioè nell'arte, in filosofia, nella fisica e nella matematica.
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