"Preferirei di no è il titolo di un evento a margine del festival dell’economia,
del quale vorrebbe costituire il controcanto artistico, presentandosi non come voce avulsa, isolata, ma
semplicemente discosta (come la cortesia del rifiuto suggerisce).
Lo spunto è fornito, chiaramente, dall’ossessiva risposta di Bartleby, lo scrivano protagonista dell’omonimo
celebre racconto di Herman Melville. Il rifiuto con cui Bartleby, impiegato in uno studio legale di Wall Street,
sconcerta il suo principale – rifiuto opposto dapprima soltanto ad alcune mansioni e infine a tutti i compiti
che gli vengono assegnati – è un rifiuto reciso e insieme enigmatico, tanto più perturbante in quanto viene opposto
con la leggerezza con cui si declina un invito. In esso si può cogliere l’emblema di ogni forma di sottile resistenza,
ovvero di irriducibilità al mondo contemporaneo, dominato dalla logica utilitaristica del Mercante. Un’irriducidilità
che è – o dovrebbe essere – propria anche, e soprattutto, dell’arte.
Con la cura di Marco Furgeri e Guido Laino, Preferirei di no è frutto della riflessione comune di tutti
gli artisti che ne prendono parte, ognuno con la sua lettura e con il suo linguaggio".