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"Come scriba che ha cessato di scrivere, egli è la figura suprema del nulla
da cui procede la creazione e, insieme, la più implacabile rivendicazione di questo nulla come pura,
assoluta potenza. Lo scrivano è diventato tavoletta per scrivere, non è ormai nient’altro che il suo foglio bianco
Non stupisce, quindi che egli dimori così ostinatamente nell’abisso della possibilità e non sembri avere
la più piccola intenzione di uscirne. La nostra tradizione etica ha spesso cercato di aggirare la potenza
riducendola nei termini della volontà e della necessità: non quello che puoi, ma quello che vuoi e
devi è il suo tema dominante." (pag. 60)
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